"Manuela Donda: una alchimista dell'arredamento" di Stefano Cosma

"Manuela Donda: una alchimista dell'arredamento" di Stefano Cosma

Entrando nel suo negozio sulla strada che da Cormóns porta a Brazzano, vengo accolto in un'atmosfera fin de siècle, in cui i colori, le luci e i profumi scandiscono la mia attesa.

Guardando qua e la un tendaggio, pendagli di diverse fogge e un letto così accogliente da farmi pensare ad un alcova, con distesa una donna ritratta da Klimt... mentre "annuso" l'ambiente - come farebbe un gatto prima dl accoccolarsi sulla poltrona - entrano dei clienti, chi porta una sedia tipo Thonet (provo un viaggio ritroso tra Biedermeiere e Secessione viennese), chi viene a scegliere la tappezzeria o le tendine da mettere in cucina, chi ancora a salutare.

La regista di questo film, ma al tempo stesso anche il possibile personaggio, è Manuela Donda. La riconosco ancora prima delle presentazioni, per le grandi foto in bianco e nero che campeggiano su una parete in fondo, per l'estro bizzarro che aleggia nell'ambiente.

Finalmente ci accomodiamo ed inizio a parlare e ad ascoltare bevendo un caffè: mi viene servito su un vassoio ricoperto di petali di rosa... Ormai tutti i cinque sensi erano allertati, svegli, attenti alle sensazioni e così siamo finiti a parlare delle emozioni.

Le emozioni di cui le persone hanno bisogno, quelle che Manuela Donda cerca di regalare, interpretando i desideri inconsci, ma passando attraverso i sensi.
Si proprio l'olfatto, il tatto, l'udito, la vista e il gusto, quel gusto che può essere inteso anche come capacità di percezione del bello.


Lei, pero, ha anche l'intuito giusto - il sesto senso - per creare l'armonia, l'equilibrio nelle case che arreda, che migliora utilizzando parte dell'arredamento esistente.
Si basa su discipline orientali, sula compresenza nella casa delle energie: l'acqua, la terra, il fuoco, l'aria e il metallo.

Manuela Donda usa oggetti, tessuti e complementi che in qualche modo sono unici, fatti artigianalmente, arricchiti da lei stessa, scelti nel suo girovagare tra rassegne ed esposizioni d'Europa e d'oltreoceano.
Ingredienti che singolarmente sarebbero forse troppo saporiti, forse quasi insipidi, ma mescolati assieme come i colori su un dipinto, danno vita, anzi vitalità, alle abitazioni.
Un arredatrice che sa ascoltare e poi comunicare, che da la luce adeguata agli spazi e dà il sorriso del benessere ai suoi clienti.

Esco piacevolmente soddisfatto, ma anche un po preoccupato: cosa penserebbe di me se vedesse il mio arredamento? la mia casa? delineerebbe la mia personalità? Beh, in verità, le mie prime impressioni erano state mitigate, trasformate, sopite, non tanto da una metamorfosi kafkiana, quanto dall'arte e dall'abilità di Manuela Donda: una autentica alchimista de arredamento!

 

Stefano Cosma

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